Il Mulino
La maglia indossata dagli atleti dell'Unione Sportiva San Vittore Olona è di colore rosso con un corridore giallo, che attraversa un mulino in movimento.
Perchè il rosso e il giallo? Tali colori richiamano quelli della bandiera spagnola, ragion per cui essi furono adottati dalla comunità sanvittorese
durante la dominazione ispanica del XVII secolo, quando le terre comunali furono acquistate dal conte Vincenzo Ciceri. Fu proprio nel 1652 (anno della trattativa),
che il borgo agricolo venne indicato, per la prima volta, come terra staccata dal vicino Ducato di Milano.
Tracce dell'attività agricola locale risalgono già al Medioevo, quando i primi mulini ad acqua si ergono lungo le sponde del fiume Olona che,
attraversando la campagna sanvittorese, costituiva la fonte primaria di sostentamento della popolazione locale.
Nel corso dei secoli ben 116 mulini, disseminati nel territorio, oggi occupato dal Parco dell'Olona, frantumavano il grano e gli altri cereali.
Tuttavia, solo la rivoluzione industriale del XIX e del XX secolo fece perdere a San Vittore Olona la connotazione di borgo agricolo, che, a poco a poco,
assistette impotente alla dismissione dei caratteristici mulini, gradualmente sostituiti da opifici, cartiere, tessiture e calzaturifici artigianali.
Soltanto i mulini delle famiglie Cozzi, De Toffol, Galletto, Meraviglia e Montoli resistettero al lento ma inesorabile avanzare delle nuove industrie,
aprendo le porte di casa propria ai grandi nomi dell'atletica mondiale in occasione della gara internazionale de "La cinque mulini". La manifestazione,
nata dall'iniziativa di Giovanni Malerba, è unica nel suo genere: uno scenario bucolico che, solo a San Vittore Olona si infila nei mulini, le cui pale,
mosse dall'acqua, vengono rimesse in funzione per l'occasione.
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